Comunemente la responsabilità civile (ad esempio la responsabilità per l’esercizio di attività che potrebbero generare pericoli o danni a terzi, ad es. per il danno cagionato da animali, da rovina di edificio, da cose in custodia, da incidenti stradali, dall’esercizio di una professione o di un’attività sportiva… a ben pensarci svolgiamo questo tipo di attività continuamente!) è individuata come responsabilità derivante dalla violazione di un obbligo di diritto privato o come responsabilità derivante da fatto illecito della quale il Codice civile tratta negli art. 2043-2059. La responsabilità per cui possiamo essere chiamati a risarcire un danno può derivare da colpa, da colpa grave, dal dolo.
Per quanto attiene alla violazione dell’obbligo, la responsabilità è contrattuale o extracontrattuale a seconda che la violazione riguardi un precedente vincolo giuridico (es. contratto) o il generico precetto del neminem laedere (art. 2043 c.c.), ovvero il dovere di ognuno di evitare di arrecare danni ad altri. Dal fatto di essere riconosciuto responsabilmente civile di un danno arrecati a terzi, deriva il dovere di risarcimento. In altre parole il soggetto responsabile deve pagare per non avere rispettato determinate regole / normative o eventuali obblighi assunti con la stipula di un contratto.
La responsabilità contrattuale si basa infatti sul concetto che, se un individuo non adempie agli accordi presi concludendo un contratto, deve risarcire i relativi danni causati dal proprio inadempimento, o da quello dei soggetti per cui è tenuto a rispondere (classici esempi sono: un minore, un proprio dipendente, il proprio animale domestico, etc.).
La responsabilità civile extracontrattuale, detta anche aquiliana, si riferisce all’obbligo di risarcire un danno derivante dal compimento di atti ritenuti illeciti derivanti da un comportamento doloso o colposo (quindi in violazione di leggi, normative, etc.) che genera conseguenze negative ad altri.

Un danno ingiusto si configura ogniqualvolta sia leso un diritto tutelato dalla legge in assenza di cause giustificative; queste ultime possono ad esempio essere il caso fortuito o la causa di forza maggiore.
I danni cagionati possono essere molteplici e possono essere raggruppati nelle seguenti categorie:

• danno patrimoniale o economico (perdita di denaro, diminuzione del proprio patrimonio);
• biologico: (effetti negativi sulla salute);
• morale (sofferenza psicologica ed emotiva);
• esistenziale (determinalo sconvolgimento della propria vita).

 

Se ritiene di aver subito un danno e vuole valutare la possibilità di richiedere un risarcimento, il nostro studio può assisterla sia nella fase stragiudiziale, trattativa con controparte, che giudiziale, per valutare tutte le circostanze connesse ai fatti ed ottenere un equo risarcimento. Lo studio può inoltre assumere la sua difesa qualora lei abbia causato un danno e sia già stato (o potrebbe essere in futuro) chiamato a risarcire controparte.
Ricordiamo che esistono coperture assicurative, in alcuni casi obbligatorie, finalizzate a risarcire i danni cagionati a terzi nell’esercizio di una determinata attività come ad esempio le coperture assicurative professionali o la più comune Responsabilità Civile Auto, conosciuta anche come RCA o RC Auto, ovvero una copertura assicurativa obbligatoria finalizzata a risarcire i danni causati dalla circolazione del proprio veicolo ai terzi.
In questi casi, secondo le disposizioni contrattuali previste, sarà la Compagnia di Assicurazione a dover risarcire i danni cagionati dall’assicurato. Lo studio vi assisterà anche nei casi in cui il terzo civilmente obbligato o la compagnia assicurativa si opponga al risarcimento del danno.